Quando andare dallo psicologo: segnali da non ignorare e benefici della psicoterapia

Fabio Sparatore • 15 luglio 2025

Molte persone si pongono questa domanda:
“Devo davvero andare dallo psicologo o sto esagerando?”
È un dubbio comune, spesso accompagnato da incertezza, timore o senso di colpa.

Eppure, riconoscere il bisogno di un supporto

psicologico è un atto di consapevolezza e cura verso sé stessi.

In questo articolo esploreremo i segnali che indicano che potrebbe essere il momento giusto per iniziare un percorso

psicologico, e come la psicoterapia può aiutarti a ritrovare equilibrio e benessere nella vita quotidiana.

Quando il disagio diventa un campanello d’allarme

Non serve “stare male” in modo grave per rivolgersi a uno psicologo. Spesso, i primi segnali sono più sottili, ma

significativi:

  • Ti senti spesso stanco, svuotato o senza motivazione
    Hai difficoltà a dormire o ti svegli con l’ansia
  • Ti senti sopraffatto da emozioni che non riesci a gestire
  • Hai pensieri ricorrenti che ti disturbano o ti bloccano
  • Le relazioni con gli altri sono fonte di stress o conflitto
  • Ti senti “fuori fase”, come se stessi vivendo in automatico

Questi segnali non vanno ignorati. Sono il modo in cui la tua mente ti comunica che ha bisogno di attenzione.

Non serve “toccare il fondo”

Uno dei miti più diffusi è che si debba arrivare a un punto di rottura per chiedere aiuto. In realtà, la psicoterapia è utile

anche (e soprattutto) in fase preventiva. Iniziare un percorso quando il disagio è ancora gestibile permette di affrontarlo

con maggiore lucidità e di evitare che si cronicizzi.

Molte persone iniziano la terapia per:

  • Conoscersi meglio
  • Migliorare l’autostima
  • Gestire lo stress quotidiano
  • Affrontare un cambiamento importante (lavoro, separazione, lutto)
  • Migliorare le relazioni affettive o familiari


Come può aiutarti la psicoterapia

La psicoterapia è uno spazio protetto in cui puoi esplorare pensieri, emozioni e comportamenti con l’aiuto di un

professionista. Non si tratta solo di “parlare dei problemi”, ma di costruire strumenti per affrontarli in modo più

efficace.

Con il supporto di uno psicologo puoi:

  • Dare un senso a ciò che stai vivendo
  • Imparare a gestire l’ansia e le emozioni intense
  • Riconoscere e modificare schemi di pensiero disfunzionali
  • Migliorare la qualità delle tue relazioni
  • Ritrovare fiducia in te stesso e nelle tue risorse

Psicologo Monteverde: un supporto vicino a te

Se vivi a Roma, nella zona di Monteverde, puoi trovare un supporto professionale vicino a casa. Il mio studio offre

percorsi personalizzati di terapia individuale, in un ambiente riservato e accogliente.

Lavoro con adulti e giovani adulti che desiderano migliorare la propria qualità di vita, affrontare momenti di difficoltà o

semplicemente conoscersi meglio.


Conclusione: ascolta il tuo bisogno

Non esiste un momento “perfetto” per iniziare un percorso psicologico.
Ma se ti stai ponendo la domanda, forse è già il

momento giusto. Ascoltare il proprio disagio è il primo passo verso il cambiamento.


Contattami per un primo colloquio presso lo studio di Monteverde. Insieme possiamo capire se e come la

psicoterapia può esserti utile.

Autore: Fabio Sparatore 6 ottobre 2025
La paura del giudizio degli altri è un’emozione che, in misura diversa, tutti abbiamo provato. Si manifesta quando ci sentiamo osservati, valutati o esposti a critiche. Può accadere durante una presentazione in pubblico, in una conversazione con persone nuove o persino nella quotidianità, come scegliere un abbigliamento o esprimere un’opinione. Un certo grado di attenzione a come siamo percepiti è naturale: vivere in società significa relazionarsi e tenere conto degli altri. Tuttavia, quando il timore di essere giudicati diventa eccessivo e costante, può trasformarsi in una gabbia che limita libertà, autenticità e benessere. Le radici della paura del giudizio Le origini di questa paura sono complesse e spesso intrecciate. Alcuni fattori principali sono: Esperienze infantili e familiari : un contesto in cui si è ricevuta approvazione solo a fronte di prestazioni eccellenti o, al contrario, critiche severe e svalutazioni, può far crescere la convinzione che il proprio valore dipenda esclusivamente dallo sguardo altrui. Confronto sociale : i social network hanno amplificato il confronto costante con gli altri, alimentando l’idea che si debba sempre apparire perfetti, felici e di successo. Tratti di personalità : chi tende al perfezionismo o ha una bassa autostima può essere più vulnerabile al timore di valutazioni negative. Eventi significativi : esperienze di bullismo, fallimenti scolastici o lavorativi, relazioni tossiche, possono lasciare ferite che rendono più sensibili alle opinioni esterne. In tutti questi casi, la paura del giudizio nasce da un pensiero ricorrente: “Non sono abbastanza, e gli altri lo noteranno.” Come si manifesta La paura del giudizio degli altri non si limita alla mente, ma coinvolge anche il corpo e il comportamento. Alcuni segnali tipici sono: Ansia anticipatoria : giorni o ore prima di un evento sociale la mente inizia a proiettare scenari negativi (“farò una brutta figura”, “penseranno che sono incompetente”). Sintomi fisici : battito accelerato, rossore, sudorazione, tremori, sensazione di blocco. Evitamento : rinunciare a esperienze (uscite, incontri, opportunità lavorative) pur di non esporsi a un possibile giudizio. Autocensura : parlare poco, non esprimere opinioni, reprimere comportamenti spontanei per paura di sbagliare. Questo meccanismo crea un circolo vizioso: più ci si evita, meno occasioni si hanno per sperimentare che i timori sono spesso esagerati. Così la paura diventa sempre più radicata. Le conseguenze sulla vita quotidiana Vivere costantemente con il timore del giudizio altrui può avere conseguenze significative: Limitazione delle opportunità : rifiutare sfide o nuove esperienze per paura di sbagliare. Difficoltà relazionali : mantenere rapporti superficiali per non rischiare di mostrarsi vulnerabili. Calata autostima : basare il proprio valore solo sull’approvazione esterna rende fragili e dipendenti dal riconoscimento altrui. Stress e ansia cronici : il corpo rimane in uno stato costante di allerta, con ricadute anche sul benessere fisico. Strategie per superarla La buona notizia è che la paura del giudizio non è immutabile. Esistono percorsi e strumenti che aiutano a ridurla e a riconquistare libertà. 1. Riconoscere e accogliere la paura Il primo passo è ammettere la presenza di questo timore, senza giudicarsi ulteriormente. Respingere o negare la paura la rafforza. Accettarla significa osservarla come una parte di sé che ha bisogno di attenzione. 2. Ristrutturare i pensieri Spesso dietro la paura del giudizio ci sono distorsioni cognitive, come il “pensiero tutto o nulla” (“se non sono perfetto, deluderò tutti”) o la “lettura della mente” (“sono sicuro che penseranno male di me”). Imparare a riconoscerle e sostituirle con interpretazioni più realistiche riduce l’ansia. 3. Esporsi gradualmente Evitare rinforza la paura. Esporsi invece, un passo alla volta, permette di sperimentare che il giudizio altrui non è così catastrofico come immaginato. Iniziare da situazioni meno ansiogene e procedere progressivamente rafforza la fiducia. 4. Coltivare l’autostima Un’autostima solida riduce la dipendenza dal giudizio esterno. Questo significa riconoscere i propri punti di forza, celebrare i successi, imparare dagli errori senza etichettarsi come “falliti”. 5. Mindfulness e accettazione Pratiche di consapevolezza aiutano a restare nel presente, osservando i pensieri senza lasciarsi travolgere. Imparare a lasciar andare le preoccupazioni sul futuro o i ricordi di critiche passate è un passo verso la libertà. 6. Cercare supporto In alcuni casi, la paura del giudizio è così radicata da richiedere un percorso terapeutico. La psicoterapia offre uno spazio sicuro dove esplorare le origini di questa paura, comprenderne i meccanismi e costruire strategie personalizzate per superarla. Verso la libertà interiore Superare la paura del giudizio non significa diventare indifferenti all’opinione altrui: significherebbe negare la nostra natura sociale. Si tratta piuttosto di trovare un equilibrio, riconoscendo che il valore personale non dipende esclusivamente dagli altri. Come scrive Erich Fromm: “L’uomo può realizzarsi solo nella misura in cui riesce a liberarsi dall’opinione degli altri e a seguire la propria voce interiore.” Riconquistare questa libertà significa vivere in modo più autentico, aprirsi a esperienze nuove e costruire relazioni più genuine. È un percorso graduale, ma ogni passo compiuto riduce il peso del timore e aumenta la leggerezza della propria vita. 👉 Vuoi imparare a liberarti dal peso del giudizio altrui e vivere con più autenticità? 📞 Contattami per un primo colloquio su psicologomonteverde.it
Autore: Fabio Sparatore 8 settembre 2025
L’ipnosi affascina da secoli: spesso evocata come pratica misteriosa o spettacolare, è stata a lungo circondata da pregiudizi e false credenze. In realtà, l’ ipnosi ericksoniana è una tecnica terapeutica seria e scientificamente riconosciuta, sviluppata dal celebre psichiatra e psicologo Milton H. Erickson , considerato uno dei pionieri della psicoterapia moderna. La sua metodologia si distingue per l’uso di un linguaggio indiretto, di metafore e suggestioni personalizzate, con l’obiettivo di stimolare le risorse interiori del paziente e promuovere il cambiamento. Erickson era convinto che ogni persona custodisse dentro di sé un “potenziale nascosto”, capace di affrontare le difficoltà e trasformare la propria vita se opportunamente stimolato. A differenza dell’ipnosi tradizionale, spesso associata a comandi diretti e rigidi, l’ipnosi ericksoniana è non direttiva e si adatta in modo flessibile alle caratteristiche di ciascun individuo. È quindi un approccio rispettoso, delicato e altamente personalizzato. Come funziona l’ipnosi ericksoniana Il percorso inizia con un colloquio preliminare . In questa fase il terapeuta raccoglie informazioni sulla storia personale, gli obiettivi e le difficoltà del paziente. L’ascolto attento e l’alleanza terapeutica sono fondamentali: è importante che la persona si senta compresa e a proprio agio. Successivamente, attraverso un linguaggio ricco di immagini, simboli e racconti, il terapeuta accompagna il paziente verso uno stato di rilassamento profondo , chiamato trance ipnotica . È importante chiarire un equivoco comune: la trance non è sonno né perdita di coscienza . Al contrario, è una condizione di attenzione focalizzata, in cui la mente diventa più ricettiva e creativa. Durante tutta la seduta, il paziente mantiene il controllo e può interrompere in qualsiasi momento. In questo stato, l’attenzione si rivolge maggiormente all’interno: ricordi, emozioni e pensieri emergono con maggiore chiarezza, rendendo possibile accedere a nuove soluzioni e prospettive. Le tecniche più utilizzate L’ipnosi ericksoniana si serve di strumenti peculiari, che distinguono questo approccio dalle forme più classiche di ipnosi. Tra le principali tecniche troviamo: Metafore terapeutiche : il terapeuta racconta storie e immagini simboliche, che parlano direttamente all’inconscio e favoriscono nuove connessioni mentali. Uso del linguaggio vago : frasi non rigide ma aperte a interpretazioni personali, che stimolano insight spontanei. Ristrutturazione delle esperienze : ricordi o eventi dolorosi possono essere reinterpretati in una chiave più costruttiva e meno traumatica. Suggerimenti indiretti : non comandi, ma inviti formulati come possibilità (“potresti accorgerti che…”, “forse noterai che…”). Queste modalità creano un dialogo rispettoso con la parte inconscia della persona, facilitando processi di cambiamento profondi e duraturi. In quali casi può aiutare L’ipnosi ericksoniana si rivela utile in diversi ambiti della psicoterapia e della crescita personale. Tra le applicazioni più comuni troviamo: Ansia e stress : promuove rilassamento, riduce la tensione e favorisce una migliore gestione delle emozioni. Fobie : attraverso una desensibilizzazione graduale, aiuta a ridurre la risposta di paura eccessiva. Traumi : consente di affrontare ricordi dolorosi senza riattivare in modo traumatico l’emotività associata. Disturbi psicosomatici : può alleviare sintomi fisici legati a tensioni emotive (mal di testa, problemi gastrointestinali, insonnia). Dipendenze : supporta il cambiamento di abitudini dannose, come smettere di fumare o ridurre il consumo di alcol. Dolore cronico : alcune ricerche hanno evidenziato la sua efficacia nel migliorare la percezione del dolore e nel potenziare le strategie di coping. Questa versatilità rende l’ipnosi ericksoniana uno strumento prezioso, capace di integrare e potenziare altri percorsi terapeutici. Benefici e limiti I principali benefici di questo approccio sono: Personalizzazione : ogni intervento è costruito su misura, adattandosi alle caratteristiche del paziente. Approccio rispettoso : il paziente mantiene sempre il controllo, senza imposizioni né forzature. Integrazione con altre terapie : può essere combinata con psicoterapia cognitivo-comportamentale, terapia di sostegno o approcci corporei. Risultati duraturi : lavorando con l’inconscio, spesso i cambiamenti si radicano in modo più profondo. Va però ricordato che l’ipnosi non è una cura miracolosa né una bacchetta magica. Richiede motivazione, impegno e fiducia reciproca tra paziente e terapeuta. Non è indicata in tutti i casi, e la sua efficacia dipende molto dal contesto e dalla persona. Un approccio delicato ma potente L’ipnosi ericksoniana è oggi considerata una delle forme più evolute di psicoterapia ipnotica. La sua forza risiede nell’alleanza terapeutica, nella capacità di stimolare le risorse personali e nel rispetto dei tempi individuali. Per chi desidera affrontare ansia, stress, fobie, dipendenze o semplicemente sbloccare potenzialità inespresse, rappresenta un percorso delicato ma potente di cambiamento interiore. Come ricordava lo stesso Milton Erickson: “Ogni persona ha dentro di sé le risorse necessarie per vivere meglio. Il compito del terapeuta è aiutarla a scoprirle.” 👉 Vuoi imparare a gestire meglio l’ansia e liberare le tue energie positive? 📞 Contattami per un primo colloquio su psicologomonteverde.it
Due silhouette in controluce,una ombreggiata e oppressa, l’altra che avanza verso la luce con catene
Autore: Fabio Sparatore 18 luglio 2025
Scopri i segnali di una relazione tossica — giudizio costante, manipolazione, senso di colpa — e come la psicoterapia ti aiuta a liberarti e ritrovare equilibrio.
Figura umana seduta al tramonto su una panchina, con germogli che sbocciano ai piedi
Autore: Fabio Sparatore 10 luglio 2025
Scopri come la psicoterapia rafforza l’autostima, trasformando pensieri autosvalutanti, elaborando esperienze passate e valorizzando le tue risorse interiori.