Eco-ansia: come gestire la paura del cambiamento climatico
Eco-ansia: sintomi, cosa fare e come curarla
Ti capita di leggere notizie su alluvioni o incendi e sentire un nodo allo stomaco, come se il futuro fosse una minaccia costante?
Se la preoccupazione per il clima è diventata invadente — con pensieri ricorrenti, fatica a dormire, irritabilità o senso di impotenza — potresti riconoscerti nell’eco-ansia.
Non è un capriccio né “sensibilità eccessiva”: è una risposta comprensibile a rischi reali. La buona notizia è che esistono
strumenti efficaci per stare meglio e trasformare l’ansia in azioni significative.
“Tra stimolo e risposta c’è uno spazio. In quello spazio risiede la nostra libertà e il nostro potere di scegliere la risposta.” — Viktor E. Frankl
Che cos’è l’eco-ansia (e cosa non è)
Per
eco-ansia o
ansia climatica si intende una preoccupazione persistente legata alla crisi ambientale. Non è una diagnosi a sé, ma una
cornice che può includere ansia, tristezza, senso di perdita anticipata, rabbia o frustrazione.
Da distinguere:
- Preoccupazione sana: ti informa, ti spinge a informarti e ad agire senza bloccarti.
- Eco-ansia disfunzionale: rimuginio continuo, evitamenti (di notizie, discorsi, luoghi), sonno compromesso e impatto su studio/lavoro/relazioni.
Sintomi e segnali da non ignorare
- Ruminazione climatica: loop di notizie e analisi, difficoltà a “staccare” anche la sera.
- Controllo vs. impotenza: o tenti di controllare tutto (dieta perfetta, zero rifiuti) o ti senti travolto/a.
- Emozioni altalenanti: ansia, tristezza, rabbia, “colpa ecologica”, nichilismo.
- Evitamenti: rinuncia ad attività piacevoli, viaggi o progetti a medio-lungo termine.
- Segnali fisici: tensione muscolare, fiato corto, tachicardia, stanchezza mentale.
Se questi pattern durano
da settimane e limitano la qualità di vita, è il momento di intervenire.
Cosa fare subito: un protocollo in 4 passi
1) Respira e radicati (2 minuti)
Quando intervengono pensieri disturbanti, alunga l’espirazione, appoggia bene i piedi a terra, orienta lo sguardo su tre oggetti intorno a te.
2) Dosa le notizie
Stabilisci
2 finestre al giorno da 15 minuti (timer alla mano) su
fonti affidabili. Evita il doom-scrolling serale: la mente stanca amplifica il catastrofismo.
3) Trasforma l’ansia in micro-azioni
Scegli
un gesto realistico al giorno (riuso, spostamento a piedi, riduzione sprechi). Piccoli passi ripetuti battono i grandi picchi isolati.
4) Connettiti
Parlane con una persona fidata o con una
comunità locale. Il senso di appartenenza riduce impotenza e rinuncia.
Micro-azioni quotidiane realistiche (scegline 1 al giorno)
Casa: timer doccia 3–4 minuti; spegni 3 standby (TV/console/decoder) prima di uscire; “frigo anti-spreco”: porta davanti 2 alimenti da consumare entro domani.
Spostamenti: una commissione <1 km a piedi/in bici; scendi una fermata prima e cammina 7–10 minuti; passa per un’area verde per “scaricare” la mente.
Acquisti/riuso: borsa riutilizzabile + borraccia al mattino; giornata “no-bottle”; lista spesa “finisci avanzi” (max 3 voci).
Digitale: salva
1 risorsa utile (non 12) e chiudi; disattiva 3 notifiche non essenziali.
Relazioni/comunità: coinvolgi una persona in un’azione concreta; informati su un’iniziativa locale.
Natura & corpo: 10 minuti in un’area verde; 3 minuti di respiro 4-6 + 10 squat/stiramenti.
Tre regole d’oro, sono attività:
- Sotto il tuo controllo.
- Misurabili (“10 minuti a piedi”, “2 alimenti finiti”).
- Piccole (se >15′, spezzala).
Strategie evidence-based in psicoterapia
TCC – Terapia Cognitivo-Comportamentale
Lavora su
rimuginio e
catastrofismo con ristrutturazione dei pensieri,
esposizione graduale ai contenuti temuti (es. le notizie) e pianificazione di attività di
padronanza e piacere. Aiuta a interrompere il circolo “leggo-mi spavento-evito-mi sento impotente”.
ACT – Acceptance and Commitment Therapy
Insegna a
fare spazio alle emozioni difficili senza esserne travolti e a riallineare le azioni ai
valori (cura, responsabilità, giustizia). Strumenti chiave:
defusione dai pensieri (“sto avendo il pensiero che…”), contatto con il presente, passi concreti coerenti con ciò che per te conta.
Mindfulness
Allena attenzione e autoregolazione; riduce l’iper-allerta e migliora la qualità del sonno. Brevi pratiche quotidiane (anche 5-10 minuti) sono più efficaci di sessioni sporadiche molto lunghe.
EMDR
Può essere utile se l’ansia climatica si intreccia con esperienze di disastri effettivi o ricordi dolorosi: aiuta a rielaborare le memorie che mantengono l’iper-attivazione.
Obiettivo del percorso: passare dal
controllo impossibile del tutto alla
scelta possibile di azioni sensate, riducendo ansia e impotenza e aumentando senso di efficacia.
Strumenti quotidiani semplici e realistici
- Agenda delle preoccupazioni: 15 minuti al giorno per appuntare i pensieri su clima e ambiente; fuori da quel tempo, rimanda al “contenitore”.
- Routine del sonno: orari regolari, luce soffusa la sera, schermi off 60 minuti prima; se ti svegli, respira 4-6 e usa frasi di auto-compassione (“È comprensibile che io sia preoccupato/a”).
- Igiene digitale: limita notifiche push e app di news; segui poche fonti autorevoli.
- Attività di ripristino: natura vicina (parchi, verde urbano), attività ritmiche (camminare, nuotare), creatività.
- Confini comunicativi: “ora non posso parlarne, ne riparliamo domani”; allena il no a richieste extra se senti il livello di energia in calo.
- Diario dei progressi: ogni settimana annota
3 azioni fatte e
1 intenzione per i prossimi sette giorni.
Dal senso di impotenza al senso di efficacia
L’ansia si nutre di indefinito. Definire obiettivi concreti e misurabili restituisce agency:
- Scala l’obiettivo: da “salvare il pianeta” a “-10% di rifiuti domestici in 4 settimane”.
- Scegli ciò che controlli: consumi, spostamenti, partecipazione a iniziative locali.
- Crea alleanze: famiglia, condominio, coworking. Piccole decisioni
collettive moltiplicano l’impatto (e il benessere).
Quando chiedere aiuto
Se l’eco-ansia compromette sonno, relazioni, studio o lavoro, o ti senti bloccato/a nonostante i tentativi, un percorso psicologico può fare la differenza. Nel mio studio a Roma – Monteverde propongo interventi mirati basati su TCC, ACT, mindfulness ed EMDR (quando indicato), con strumenti pratici da usare nella vita quotidiana e un lavoro chiaro su obiettivi e valori.









